
“Cosa Nostra è come
l’acqua. Cambia forma, assumendo quella del recipiente
che la contiene. Se ne sta buona, riempiendo tutta la
bottiglia, se è il caso. È un liquido. Basta una crepa
piccolissima perché ne percorra il solco e finisca
dritta nel nuovo recipiente. Segue il flusso. E come
molte infiltrazioni, è capace di radere al suolo
qualsiasi casa”.
Buscetta, Gioè, Pastoia, Lo Presti, Intile, Bonanno,
Provenzano: sono solo alcuni nomi di mafiosi che hanno
rotto il tabù del suicidio. Nomi dietro i quali si
nascondono storie di uomini e di gesti estremi, spesso
frutto del senso di colpa per un involontario assist
fornito alle indagini delle forze dell’ordine.
Riportando intercettazioni, pettegolezzi e confidenze di
nuovi e vecchi boss, talvolta imprudenti e
chiacchieroni, altre volte ribelli e sovversivi, Suicidi
d’onore ci guida alla scoperta di un fenomeno del tutto
nuovo all’interno dell’associazione criminale più
celebre al mondo.